COMUNICATO STAMPA – PADOVA
Boddi: Il PdF Padova sui recenti episodi di violenza fisica e verbale in Italia.
«Riprendiamo e facciamo nostre le parole di Nicola Di Matteo, Coordinatore nazionale del Popolo
della Famiglia e capolista in Sicilia, a seguito della feroce aggressione subita dall’appartenente all’Arma ed esprimiamo la totale ed incondizionata solidarietà del Popolo della Famiglia, al
Carabiniere linciato a Piacenza dalle bande degli antagonisti». Sono queste le parole del Circolo PdF
di Padova, pronunciate da Maria Verita Boddi, capolista plurinominale ed uninominale del PdF a Padova per la Camera dei Deputati.
«Il livello di violenza nei confronti delle Forze di Polizia e di quanti non sono allineati al pensiero
unico, ha toccato livelli intollerabili in un paes e democratico. Chi si nasconde dietro caschi ed altri travisamenti è solo un violento, potenziale assassino, che infierisce su un carabiniere caduto a terra colpendolo in modo forsennato, senza alcuna pietà. Solo il caso ha evitato conseguenze peggiori. Questi criminali (non possiamo definirli altrimenti) non vedevano l’ora di poter scaricare la propria violenza contro un appartenente alle forze dell’ordine, colpevole unicamente di indossare una divisa ed essere un rappresentante dello Stato.» Prosegue Maria Verita Boddi, «C’è da chiedersi, con le
parole di Nicola Di Matteo, se di fronte ad un attacco di tale violenza non sia opportuno consentire
agli appartenenti alle forze di Polizia di poter difendere la propria incolumità». «Nella prossima legislaturaproporremo unamodificadelcodicepenalecheinseriscaaggravantispecificheenessuna attenuante per i manifestanti violenti che attaccano le forze di Polizia. In tutti i Paesi democratici chi tocca un appartenente alle forze di sicurezza dello Stato riceve condanne esemplari e sconta
tutta la pena inflittagli e non si comprende perché in Italia non sia così. Noi ci batteremo sempre per tutelare i servitori dello Stato in divisa, che siano agenti di Polizia, Carabinieri, Finanzieri oppure altre forze dell’ordine. Padri e madri di famiglia che si impegnano quotidianamente a loro rischio e
pericolo, guadagnando uno stipendio tra i più bassi della categoria in Europa e che difendono lo Stato solo per spirito di abnegazione, per garantire a tutti il diritto a manifestare civilmente e pacificamente.» «Allo stesso modo i recenti episodi intimidatori ad Imola contro il Presidente del
Popolo della Famiglia, Mario Adinolfi e nei confronti di chi, a Padova, pacificamente ricordava gli eccidi delle Foibe, ci riportano ad un clima di scontro politico che non fa parte della cultura democratica di questo paese e che deve essere sempre rifiutato, senza alcun tentennamento.» conclude Maria Verita Boddi, a nome del Circolo Popolo della Famiglia di Padova.