Popolo della Famiglia: “I BRIGATISTI DI VIA FANI, 40 ANNI DOPO”

COMUNICATO STAMPA – PADOVA
Bassan PdF Padova: “Oggi i carnefici diventano rispettabili opinionisti.”
«Ricorre domani il 40 anniversario della strage di via Fani, ma siamo rimasti tristemente colpiti dal modo in cui la trasmissione “Atlantide” di La7 di Andrea Purgatori, ne ha affrontato la ricostruzione!», con queste parole il Consiglio del Circolo del Popolo della Famiglia di Padova commenta la carrellata di interviste ai terroristi, autori dell’uccisione di Aldo Moro e dei cinque agenti della sua scorta. «Ricordo bene quel giorno, ed il clima di quegli anni a Padova», sottolinea Danilo Bassan del Circolo locale del PdF «e rivedere le interviste, peraltro vecchie di anni e ripescate, mi ha dato l’impressione che avessero la sola intenzione di giustificare azioni folli raccontandole in salsa epica.» «L’attenzione sui protagonisti della strage di via Fani non rappresenta una Nazione che è stata ferita e lacerata dalla violenza di questi assassini. Perché di 14 assassini si tratta, che il 16 marzo 1978 uccisero Aldo Moro e i cinque uomini della sua scorta freddandoli con 91 colpi (45 a bersaglio). Assassini che non sono in carcere, ma rilasciano interviste riempiendo le prime pagine dei giornali, raccontano da protagonisti dall’altare di prime serate in TV l’epopea degli anni di piombo, narrando senza pentimento le loro storie personali. Sono i nuovi eroi dello “star system”?» si chiedono dal Circolo Padovano del Pdf. «Per rendere onore ai quattro ragazzi della scorta, uccisi a sangue freddo ed alla morte dell’allora Presidente del Consiglio, la risposta alla domanda non può che essere questa: NON SONO EROI MA ASSASSINI.» Prosegue Bassan «Giornali e televisioni propongono faziosamente il quarantennale della strage di via Fani, unicamente dal punto di vista dei terroristi ed annientando quello delle vittime. In pochi si chiedono perché la storia delle BR è caratterizzata dalle morti di tanti cattolici: Aldo Moro, il giurista Vittorio Bachelet, il riformista Roberto Ruffilli e molti altri. Perché le brigate rosse scelsero di colpire molti cattolici, gambizzandoli? Perché dopo via Fani del 1978 ci fu la strage di piazza Nicosia, totalmente dimenticata, con l’assalto di tredici brigatisti rossi alla sede romana della Democrazia cristiana? Riciclare vecchie interviste di Mario Moretti, Valerio Morucci, Raffaele Fiore e del defunto Prospero Gallinari, è l’ennesimo oltraggio e dopo quarant’anni non è tollerabile». I cattolici italiani pagarono il prezzo più alto alla furia terroristica rossa e nera. «Il Popolo della Famiglia chiede conto ai media italiani di una narrazione ideologica che vuole costruire un’epica che non c’è stata e non esiste. Il ricordo del quarantennale di Moro deve assolutamente cambiare tono e colore.», conclude Bassan del Circolo Popolo della Famiglia di Padova, «Le Brigate Rosse sono state portatrici di una cappa di morte, non a caso sono anni raccontati come Anni di Piombo. I cattolici italiani cercano di spiegare a chi non ricorda o non vuole ricordare, quanto sia costato stare dalla parte giusta. Stare dalla parte delle persone normali, dei lavoratori, delle famiglie, dell’Italia e delle sue necessità di ordinato sviluppo, ha comportato un prezzo da pagare. Che non vi sia l’oblio per chi ha pagato con la vita e non trasformate il perdono cristiano di tanti parenti delle vittime, in approvazione dell’azione di comuni assassini.»