1. Essere un semplice tesserato puo’ voler dire che si condividono alcuni o tutti i punti programmatici del movimento e si desidera anche supportarne le iniziative, senza però essere vincolati alla vita attiva del movimento.
2. Non vi è militanza senza partecipazione! Essere militante di un movimento politico vuol dire partecipare attivamente alla vita associativa con volantinaggi, banchetti informativi, riunioni e manifestazioni.
3. E’ necessario anche contribuire , ovviamente in base alle proprie disponibilità, all’autofinanziamento per poter organizzare eventi , manifestazioni, campagne elettorali. Tanto lavoro e pochi riconoscimenti, d’altro canto si lavora per un ideale ed è il raggiungimento dello stesso a rappresentare l’unico e vero appagamento per il proprio impegno.
4. Lo scopo di ogni militante dovrebbe essere il raggiungimento degli obiettivi che il movimento si pone ed è più semplice riuscirci con il gioco di squadra. Il difficile contesto socioeconomico in cui versa l’Italia impone lavoro duro e congiunto per il bene della collettività.
5. La militanza è anche rispetto verso il proprio collega del movimento. Ultimo, ma non meno importante, il rispetto verso tutti i cittadini e gli elettori che ripongono fiducia nel movimento.
6. Portare le proprie idee, proposte e progetti è essenziale affinché il movimento possa crescere e affrontare al meglio le sfide della contemporaneità.
7. Senza voglia di mettersi in gioco in prima persona non si va da nessuna parte. Quando si milita con altre persone, ognuno deve poter contare sull’altro e per questo è essenziale poter fare affidamento su persone propositive e sempre motivate.
8. Essere militante significa donare tempo, denaro, dedizione e sacrificio costante, alla causa, senza badare ai frutti.
9. La eventuale inattività comporta la fuoriuscita dallo stato di militante del movimento.