Tre opzioni, un ambizione. di Mario Adinolfi

Il Popolo della Famiglia arriva alle amministrative 2022 con il record di liste e candidature presentate nella sua ormai non breve storia. Rispetto alla tornata 2017, quella immediatamente paragonabile, misura il proprio radicamento in tutte le principali città italiane: allora ci presentammo solo a Monza, Verona e Padova; stavolta confermiamo la presenza in queste tre importanti città e ci aggiungiamo Palermo, Cuneo, Asti, Alessandria, Viterbo, Parma oltre al comune più popoloso delle Marche che va al voto (Jesi), della provincia di Novara (Omegna), di quella di Brescia (Desenzano), di Venezia (Mira e Mirano), di Ravenna (Riolo Terme), di Catania (Paternò) e infine di quella di Roma (Ciampino). Proponiamo poi anche tre sfide “atipiche” con candidati sindaci pidieffini in tre piccoli comuni: Averara (Bergamo), Mombello (Torino) e Ventotene (Latina). Abbiamo infine candidati esplicitamente pidieffini inseriti in altre liste a Oristano, Belluno, Taranto, Monfalcone.

Uno sforzo organizzativo immenso il cui merito va a tutti i dirigenti locali meravigliosamente coordinati da Nicola Di Matteo che posiziona il Popolo della Famiglia tra i partiti nazionali a forte radicamento territoriale. Chi ha provato a farci male e annunciava quattro mesi fa uscendo dal PdF fantomatici partiti nazionali concorrenti con fantomatica “sede centrale a Roma già trovata” si ritrova oggi senza neanche un comune con il proprio simbolo trainante, in due o tre in una sola regione fa il ruotino di scorta a partiti grandi che lo hanno usato per chiudere le liste: ha sperimentato, insomma, quanto sia difficile costruire un’organizzazione politica radicata in tutto il Paese e come sia tecnicamente impossibile farlo partendo da una mera ambizione individuale, senza ragione e senza popolo. La cosa migliore per lui sarebbe abbandonare questa stupidata senza futuro e rientrare subito nel Popolo della Famiglia, dove anche in questa tornata abbiamo riaccolto dirigenti e militanti che da noi si erano allontanati per tentare l’avventura in altri lidi, sperimentando che il PdF è sempre “un’altra cosa”.

Con le amministrative 2022 costruiamo poi una sfida politica che come sempre agisce su tre diverse opzioni partendo dall’indicazione congressuale di opporci con tutte le forze alle sinistre laiciste e al sempre più imbarazzante trasformismo pentastellato. La prima, quella per noi tradizionale, vede il PdF andare da solo con propri candidati sindaco; la seconda ci vede alleati del centrodestra per ragioni spesso legate a dinamiche e rapporti territoriali; la terza, maturata con le esperienze degli ultimi mesi sulla posizione no green pass e no war, ci vede sperimentare avvicinamenti e collaborazioni con movimenti come Italexit e Ancora Italia.

L’ambizione politica è riuscire come Popolo della Famiglia ad essere collante di quell’area vasta di naturale opposizione al governo Draghi e alle sue politiche antipopolari, che scarnificheranno il già fragile futuro delle famiglie italiane, in vista delle elezioni 2023 che di appena otto mesi seguiranno le amministrative del 12-26 giugno 2022. Sono e resto convinto che un’area vasta unitaria, che comprenda i nuovi movimenti così come i partiti più tradizionali di opposizione parlamentare al draghismo tecnocratico, avrebbe concrete chances di stravincere le elezioni politiche 2023 con un programma schiettamente popolare innervato dalla nostra ispirazione cristiana. Il Popolo della Famiglia vuole essere protagonista di questa costruzione politica e già i risultati delle amministrative ci daranno indicazioni con una road map per completare il percorso. Di certo anche alle politiche ci presentiamo con più opzioni possibili, come a queste amministrative, con la scelta definitiva che sarà presa come sempre da tutti gli iscritti al Popolo della Famiglia nell’assemblea nazionale che convocheremo per l’autunno 2022 insieme alla ormai tradizionale festa de La Croce Quotidiano.

Ora, un appello a ognuno di voi, a te che stai leggendo: aiuta, sostieni, vota e fai votare il simbolo e i candidati del Popolo della Famiglia. In questo tempo triste, dai forza all’unico partito nazionale che si può votare serenamente, di cui si conoscono con chiarezza le idee e le ambizioni, che nel dna non ha il né tradimento della parola data né il conformismo al potere dominante. Vota PdF e scopri anche tu che è l’unico partito che si vota col sorriso.