SU BAMBINI SANI di Mario Adinolfi
La notizia arriva da Shenzen, Cina, ma in pochi sembrano averne capito la portata: sono nate le prime due bambine geneticamente modificate con intervento in fase embrionale. Hanno preso il Dna di due gemelline sane, lo hanno modificato tagliando e cucendo le sequenze geniche per renderle “più resistenti all’Hiv”, su una delle due il taglia e cuci non è andato neanche troppo bene ma l’embrione lo hanno impiantato lo stesso, ora a Shenzen sono nati i primi due esseri umani ufficialmente Ogm della storia.
Adesso, se ci vengono in mente i casini che mezzo mondo è capace di scatenare contro il peperone geneticamente modificato, c’era da immaginarsi una levata di scudi colossale contro questo esperimento che apre un burrone di questioni bioetiche. Ma non è successo niente. Per il cetriolo ogm ci si straccia le vesti, per due bambine niente. Facciamo notare che l’intervento di taglia e cuci del genoma è stato compiuto su embrioni sani, su bambini che non avevano alcuna forma di malattia. Semplicemente si è intervenuti per “rafforzarli contro l’Hiv”. Ovviamente si è usato l’Aids perché è comunicativamente efficace e fa scattare l’istinto da nastrini rossi e campagne sociali da condom gratis. Se i bimbi fossero stati geneticamente modificati per essere più adatti a sopportare in giovane età le fatiche di una guerra l’effetto sarebbe stato diverso. Così anche se si fosse modificato il colore dei capelli o degli occhi. Con il taglia e cuci genetico si può fare. Con questa nuova tecnologia applicabile alla fecondazione artificiale tutto o quasi si può fare. L’uomo gioca a fare Dio e come al solito ne uscirà Frankenstein, potete giurarci. Ma nessuno si agita, nessuno si allarma. Giusto un paio di addetti ai lavori, la Bbc, la rivista scientifica del Mit. Nella cattolica Italia tutti tacciono, sembrano non capire quel che è accaduto. Ebbene, è accaduto qualcosa di molto pericoloso e grave.