SE I CATTOLICI di Mario Adinolfi
Se i cattolici impegnati in politica smettessero di fare cose totalmente insensate e si adoperassero seriamente a costruire una casa comune con lo stesso impegno che mettono nelle cose insensate, avremmo già ricostruito un partito che vale il 10%. Prendete Bruno Tabacci e Angelo Sanza. Non stiamo parlando di due pesi leggeri. Tabacci ha fatto il presidente della Regione Lombardia e per sei legislature il deputato, lo è anche attualmente. Angelo Sanza è arrivato addirittura a dieci legislature da deputato (attualmente non lo è) e ha fatto parte di ben sei governi oltre a essere molto vicino al presidente della Repubblica, Francesco Cossiga. Bene, Tabacci e Sanza sanno come si sta al mondo, hanno voluto vincere il congresso del partitello della Bonino e allora con il caro vecchio metodo mastelliano delle truppe cammellate, hanno pagato il viaggio a qualche centinaio di compaesani e li hanno portati a votare Benedetto Della Vedova segretario di +Europa. Della Vedova è il capo dell’intergruppo parlamentare che vuole la droga libera ed è sempre fluido, se Fini è in auge sta con Fini, se Monti è in auge sta con Monti, se Renzi e Gentiloni sono in auge fa loro da sottosegretario. La duttilità che piace a Tabacci e Sanza. Gli amici di Sanza arrivati dal Cilento in cento da un solo comune (fonte Tpi che ha intervistato il signor Giovanni, 65 anni) non sapevano manco chi fosse Della Vedova, ma hanno apprezzato la gita pagata. Funziona così da vent’anni, da quando i popolari si affidarono a Rutelli e sciolsero il Ppi e quelli di là si affidarono a Berlusconi. I cattolici impegnati in politica hanno smesso di credere in loro stessi e si sono affidati a capitani sempre più improbabili. Forse, semplicemente, hanno smesso di credere.