L’INCENDIO INDOMABILE di Mario Adinolfi

Le immagini della cattedrale di Notre-Dame infuocata come fosse un cartone della Disney, ma drammaticamente vera nella sua portata tragica, hanno messo davanti l’Europa intera ad una riflessione sulle sue fragilità. L’incendio del monumento storico in assoluto più visitato in Europa racconta anche di una sciatteria nel saper preservare gli elementi non solo simbolici di una radice profonda.
L’idea che possa essere stata una disattenzione su una impalcatura, magari un mozzicone di sigaretta, a causare questo immane disastro, spiega che davvero non stiamo comprendendo i profili di rischio a cui la fragile Europa si sta esponendo. Nell’indifferenza generale, proprio nel giorno in cui brucia la chiesa forse più nota come luogo simbolico del “diritto di asilo”, si sta producendo in Libia, cioè alle porte dell’Europa, quella che potrebbe essere la più grande catastrofe umanitaria che il nostro continente si sia mai trovato a fronteggiare. Centinaia di migliaia di migranti, trasformati improvvisamente in profughi di guerra per via dello scontro armato in corso non solo a Tripoli ma in tutto il Paese, potrebbero riversarsi sulle nostre coste, con l’Italia inevitabilmente costretta a fare da Paese di prima accoglienza. Se l’Europa tutta intera non sarà salda nella gestione delle conseguenti centinaia di migliaia di domande di asilo, l’intera impalcatura continentale stavolta crollerà. E non sarà un crollo muto, non sarà un accartocciarsi sordo, saranno davvero fiamme di un incendio indomabile.