INCIVILE di Mario Adinolfi

Nel corso della trasmissione “I Lunatici” condotta su Rai RadioDue da Arduini e Di Ciancio, il vicepremer Matteo Salvini ha dichiarato: “Riconoscere la prostituzione è una questione di civiltà”. Alcuni la pensano come lui. Molti, forse. Qui proviamo a far suonare una diversa campana.
Sfruttare la prostituzione è una questione di inciviltà. Vendere il corpo di una donna è una questione di inciviltà. Trarre denaro dalla mercificazione del corpo femminile è una questione di inciviltà. Andare con una donna pagando è una questione di inciviltà, da maschio incapace. Se quello che è qui scritto è vero, ed è vero, uno Stato che lucrasse sulla prostituzione compierebbe una gravissimo atto incivile. La prostituzione va seriamente e capillarmente combattuta, vanno smantellate le reti che la sfruttano e sono ben note al ministero dell’Interno, vanno ricalcati i modelli che in questo ambito funzionano e dunque va colpita la clientela perché altro dato invivibile è che nove milioni di maschi italiani vadano ogni anno a prostitute. Multandoli in maniera evidente dopo averli identificati tramite la targa delle automobili, si ottiene una contrazione della domanda di sesso a pagamento. Umilia i clienti, salva le donne, secondo la lezione di don Oreste Benzi. Le ragazze ridotte in schiavitù in Italia a fini sessuali sono decine di migliaia. La riduzione in schiavitù è incivile e nel 2018 va brutalmente combattuta. Tutto il resto è chiacchiera buona per restare simpatico a Efe Bal e mantenere gli impegni assunti con questo trans turco, contrario alla civiltà millenaria cristiana del popolo italiano, che sa che il corpo delle donne non si compra e non si vende.