IL MURO di Mario Adinolfi

Lo vedo costruire un vero e proprio nuovo apartheid tra i vivi produttivi e i vivi indesiderati. Tra questi ultimi i figli che per qualsiasi ragione arrivano nel momento “sbagliato” (perché la vita irrompe, la vita non si programma), i figli “sbagliati” (portatori di difetti, limiti, handicap), i disabili, i depressi, i malati, i disperati, gli anziani soprattutto se non più autosufficienti o affetti da Alzheimer e dalle varie forme di demenza senile. Per tutti costoro stiamo sottilmente e quotidianamente alzando muri dietro i quali nasconderli e presto o tardi sopprimerli. Un muro fatto di mattoni sinistramente definiti “diritti”: aborto, aborto a nascita parziale, aborto tardivo, aborto post-nascita, Charlie Gard e Alfie Evans e Vincent Lambert, prevalente interesse del minore, prevalente interesse della persona in coma, dat, suicidio assistito, eutanasia. Impianti normativi sempre più soffocanti vengono inseriti negli ordinamenti giuridici spesso attraverso marchingegni giurisprudenziali che non passano neanche dalle aule parlamentari ma sono letteralmente inventate da giudici monocratici che costruiscono precedenti, affinché lo sterminio dei vivi indesiderati proceda protetto da quel muro che tiene pure al caldo la nostra coscienza, perché ce lo spacciano come fondamentale architrave di modernità. Amici non siate ciechi e ribellatevi. Buttate giù il muro.