AMBIGUI SI MUORE di Mario Adinolfi

Le Camere chiudono per la mesata di ferie. Dal 4 marzo al 1 giugno ci sono state le tarantelle per la formazione dell’esecutivo, da nove settimane ci governano i gialloverdi, con posizioni opposte più o meno su tutto, come ha spiegato Fico “M5S e Lega sono forze alternative”. Si mettono d’accordo solo per le nomine (Fs, Rai, Agenzia delle Entrate, Dogane ecc.) e poi si fanno tante chiacchiere.

Qualche tifoso neofita che si è appena messo sul bavero l’Alberto da Giussano mi dice che dovrei sostenere Conte e che il governo di prima era peggio. Vero, ha varato la legge Cirinnà. Vediamo cosa hanno fatto i governanti attuali. Registrano i figli dell’utero in affitto nelle grandi città che governano, hanno rigettato il parere del Comitato di Superiore di Sanità contro la cannabis light, non hanno rigettato il parere del Comitato di Bioetica a favore della triptorelina e per la prima volta un esponente politico della presidenza del Consiglio ha sfilato al Gay Pride “in rappresentanza del governo” e peraltro sotto il santuario della Madonna di Pompei. Tralascio la proposta sulla istituzione dei patti prematrimoniali che dissolverà definitivamente l’istituto del matrimonio trasformandolo in un contratto a termine e l’ammissione del ministro Fontana che su famiglia e disabilità non ha un euro per fare nulla, come si è dimostrato con il decreto dignità. E sono al governo da appena nove settimane. Il problema è l’ambiguità, per questo il Popolo della Famiglia si è detto sempre radicalmente alternativo al Pd come al M5S. Appoggiare con eletti del centrodestra un governo con presidenza del Consiglio e dieci ministeri al M5S produce analoghe ambiguità rispetto ad appoggiare con eletti e ministri del centrodestra un governo con presidenza del Consiglio e dieci ministeri al Pd. Poi si può essere ciechi e tifare ideologicamente. Oppure si guardano i fatti e si capisce.