COMUNICATO STAMPA – 19 / 11 / 2020
PdF Padova: “I genitori hanno il primato educativo sui figli. Non la CPO”
“…si deve iniziare da un’età tenera, anzi tenerissima nelle scuole dell’infanzia, per evitare che gli stereotipi di genere si inculchino e poi si sviluppino già da quell’età” (avv. Luciana Sergiacomi, presidente della Commissione Pari Opportunità, Diritti Civili e Politiche di Genere durante l’ultimo consiglio Comunale di Padova). «Ai più attenti non sarà passato inosservato quanto dichiarato durante lo svolgimento dell’ultimo Consiglio Comunale dalla Presidente della “Commissione Pari Opportunità, Diritti civili e Politiche di Genere”. Affermazione che dimostra quanto la Giunta Comunale confermi la propria natura ideologica riproponendo un percorso educativo che sperimentalmente era stato inserito nello scorso anno scolastico e che ora verrà esteso a tutti i plessi scolastici comunali. Quello denominato “Prìncipi, principesse, re e regine”». Lo afferma Danilo Bassan, referente regionale del Popolo della Famiglia presso il Consiglio nazionale che dichiara in una nota: «Chi ci governa e ci amministra in ambito nazionale e locale, anziché promuovere misure urgentissime a sostegno della famiglia e delle piccole imprese ridotte al rischio di indigenza e di chiusura, esprime una politica anti-famigliare e anziché rispettare il primato educativo dei genitori e la libertà dei docenti impone corsi per inculcare una nuova pedagogia sperimentale ai piccoli. Si sta compiendo un progetto che tenta di destrutturare la famiglia».
Aggiunge Gianpaolo Furlan, presidente del Circolo di Padova «Come PdF ribadiamo i principi costituzionali previsti dagli articoli 29, 31, 33 che riconoscono la famiglia come società naturale fondata sul matrimonio, proteggono la maternità, l’infanzia e la gioventù, ribadiscono la libertà di insegnamento. Ricordiamo anche che l’art. 26 della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’uomo stabilisce il diritto di priorità dei genitori nella scelta del genere di istruzione da impartire ai loro figli e l’art.14 della Convenzione Europea sulla Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo precisa che lo Stato, nel campo dell’educazione e dell’insegnamento deve rispettare il diritto dei genitori di provvedere secondo le loro convinzioni religiose e filosofiche».
Conclude Bassan «L’inserimento di questi “percorsi educativi” nelle scuole dell’infanzia e medie inferiori evidenzia ancor di più l’arroganza di chi vuole imporre a docenti, genitori e bambini attività di indottrinamento sotto le mentite spoglie di lotta agli “stereotipi di genere”. E i docenti che non volessero mettere in atto di questa “pedagogia” verranno denunciati? E i genitori che non volessero
far partecipare i propri figli a queste iniziative? ” No gender nelle scuole” compare sul logo del PdF, e anche a Padova ci batteremo perché le Famiglie possano controllare, vigilare e siano pienamente informate su quanto “sperimentalmente” o meno viene proposto dal Comune nelle scuole dei loro figli».