Giornata della Memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime delle mafie di Nicola di Matteo

Giornata della Memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime delle mafie di Nicola di Matteo

Oggi primo giorno di primavera, si celebra la Giornata della Memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime delle mafie. Questa è la dimostrazione di come dal dolore per la morte di chi è diventato vittima di una pallottola di mafia, può nascere la voglia di ricordare e dare nuova linfa e forza alle coscienze.
Nessuno muore davvero finché vive nel nostro ricordo. Nessuna mafia vince se la combattiamo.

Nicola di Matteo

Un popolo che prosegue la battaglia di Nicola di Matteo

Un popolo che prosegue la battaglia di Nicola di Matteo

La politica fa parte delle nostre vite eppure siamo spesso portati a considerarla come una cosa che non ci riguarda, lontana da noi, troppo complicata o addirittura cinica e opaca. Siamo indotti nell’errore quando consideriamo la politica in modo superficiale, quando la riduciamo alle campagne elettorali e all’attività dei politici in cerca di voti, quando pensiamo che significhi solamente andare a votare per eleggere il politico di turno che probabilmente ci deluderà.
Perché il Popolo della Famiglia continua il suo operato? Perché è un popolo che continua a fare esperienza di chiarezza in quanto in questa nostra realtà, chiamata Italia, dove non c’è più nulla, non c’è lealtà, non c’è passione, non c’è amore, non c’è addirittura: un padre e una madre. Ecco che bisogna essere forti e continuare la “buona battaglia”.
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La fregatura dei diritti gratis di Mario Adinolfi

La fregatura dei diritti gratis di Mario Adinolfi

La Spagna ha ceduto all’eutanasia: dopo Belgio, Olanda e Lussemburgo è il quarto Paese europeo a scegliere la scorciatoia della soppressione del sofferente al posto del sostegno lenitivo al suo dolore. L’uccisione al posto del farsi carico è la vittoria della cultura dello scarto. Continuo a considerare elemento di speranza che su quarantasei Stati europei solo quattro consentano questa pratica che ha la sua origine nell’antropologia nazista.
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Il Popolo della Famiglia appoggia il flash mob delle partite IVA in rivolta di Lucianella Presta

Il Popolo della Famiglia appoggia il flash mob delle partite IVA in rivolta di Lucianella Presta

Mercoledì 17 marzo, a Torino, davanti all’Agenzia delle Entrate, come in altre città d’Italia, manifesteranno la loro protesta le rappresentanze di PIL-Partite IVA Libere Piemonte, FIPI-Futuro Italiano Partite IVA, Movimento Nazionale Italiano, Amici d’Italia.

È bene conoscere queste realtà, che hanno aggregato nell’emergenza COVID un numero crescente di “vittime” di una crisi economica e valoriale sempre più incalzante e di cui le Istituzioni non hanno saputo farsi carico adeguatamente.

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I brigatisti di via Fani, liberi da anni di Mario Adinolfi

I brigatisti di via Fani, liberi da anni di Mario Adinolfi

Dei responsabili della strage di via Fani, quattordici brigatisti rossi che il 16 marzo 1978 uccisero sparando novantuno colpi (quarantacinque a bersaglio) i cinque uomini della scorta di Aldo Moro, nessuno è in carcere. Barbara Balzerani scriveva nel 2018 garrula sui social: “Chi mi ospita oltreconfine per i fasti del quarantennale?”. Scriveva proprio così, testuale. Ha 71 anni, non si è mai pentita né dissociata ed è libera da quasi quindici anni. Era la compagna del capo delle Brigate Rosse, Mario Moretti, colui che prendeva ordini dai servizi segreti di mezzo mondo presso la finta scuola di lingue Hyperion di Parigi: Moretti è l’ideatore della strage e il principale responsabile dell’uccisione di Moro. Arrestato nel 1981, è in semilibertà dal 1997, ha avuto una figlia e un posto di lavoro.
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Cabras, Pdf Sardegna: No alla carta dei diritti della bambina. “Un documento subdolo che mira a portare l’ideologia gender nelle scuole” – PdF Sardegna

Cabras, Pdf Sardegna: No alla carta dei diritti della bambina. “Un documento subdolo che mira a portare l’ideologia gender nelle scuole” – PdF Sardegna

Il Popolo della Famiglia Sardegna, appreso che lo scorso 8 marzo, festa della donna, è stata approvata dalla Commissione per le pari opportunità di Cabras la Carta dei diritti della bambina, mette in guardia i genitori e lancia con forza un allarme: questo documento è palesemente di stampo ideologico e mira a tutto tranne che a proteggere le bambine.

“Lo si comprende leggendo due articoli della suddetta Carta – afferma Barbara Figus, coordinatore regionale del PdF Sardegna. “L’articolo 6, che sancisce il diritto «di ricevere informazioni ed educazione su tutti gli aspetti della salute, inclusi quelli sessuali e riproduttivi, con particolare riguardo alla medicina di genere per le esigenze proprie dell’infanzia e dell’adolescenza femminile».

“In poche parole – prosegue la Figus – ci troviamo di fronte ad una spudorata promozione di aborto e contraccezione che per una bambina non può essere considerato assolutamente un diritto”.
L’articolo 2 del documento stabilisce, invece, l’impegno ad evitare alle bambine «l’imposizione di pratiche culturali» come, ad esempio, le bambole, i giochi tradizionalmente femminili e il colore rosa. Tutte cose che la Carta ritiene sessiste e utili solo a perpetuare una mentalità patriarcale e sessista; quando invece le uniche cose «culturali imposte», sono le idee di una “Carta dei diritti della bambina” impregnata di abortismo e femminismo, entrambe facenti parte di un’ideologia nemica della vita e della famiglia.

“Dispiace constatare come, ancora una volta, – conclude la Figus – obiettivi lodevoli quali il contrasto alle violenze sulle donne e l’educazione al rispetto vengano utilizzati, in modo subdolo, per fare pura propaganda ideologica. Il Popolo della Famiglia da anni vigila su queste dinamiche e, non per caso, ha nel proprio simbolo la dicitura “NO GENDER NELLE SCUOLE”, che sta a ricordare come questa battaglia di civiltà è sempre attuale e va combattuta nell’interesse, soprattutto, dei bambini che ne sono vittime inconsapevoli”.Agli amministratori comunali, ai dirigenti scolastici che avessero già adottato questa Carta o che stessero pensando di adottarla, ma soprattutto ai genitori delle bambine che stanno già subendo questo indottrinamento chiediamo di vigilare e, nel caso riscontrassero anomalie dal forte odore ideologico, di segnalarcele o ricorrere per vie legali contro i promotori di tali pratiche.

Cagliari, 15 marzo 2021
Popolo della Famiglia Sardegna