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Si celebra oggi la Giornata della Vita – Lettera Aperta del Popolo della Famiglia Andrea Brenna – 7 Febbraio 2021

“Oggi 7 febbraio si celebra la quarantatreesima Giornata per la Vita. L’istituzione di una “Giornata in difesa della vita” venne approvata dal Consiglio Permanente della Conferenza Episcopale Italiana (C.E.I.) nella sessione del 23-26 ottobre 1978 allo scopo di: “educare all’accoglienza della vita e di combattere l’aborto e ogni forma di violenza esistente nella società contemporanea”.

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TG3 Marche parla del Reddito di Maternità Mario Adinolfi – 6 Febbraio 2021

TG3 Marche parla del Reddito di Maternità Mario Adinolfi – 6 Febbraio 2021

Oggi mobilitazione del Popolo della Famiglia nelle Marche, ripresa dal tg della Rai, per il reddito di maternità e per dire no all’aborto a seguito della consegna di 1.450 pannolini, uno per ogni bimbo abortito l’anno scorso nelle Marche. Anche il sabato noi lo passiamo in battaglia, vuoi diventare un pidieffino anziché un lamentoso su Facebook?

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Mario Adinolfi a Dritto e Rovescio (Giovedì 4 febbraio 2020) Mario Adinolfi – 5 Febbraio 2021

Mario Adinolfi a Dritto e Rovescio (Giovedì 4 febbraio 2020) Mario Adinolfi – 5 Febbraio 2021

La puntata di ieri di Dritto e Rovescio va studiata perché squaderna tutti gli argomenti falsi e gli imbrogli dei sostenitori dell’omogenitorialità: l’imbroglio più evidente è quello del linguaggio (“co-madre” o “gpa” nella falsa contrapposizione con l’utero in affitto) insieme all’argomento del “vuoto normativo”, che abbiamo dimostrato non esserci. Raccontano storie per impietosire ma bisogna essere nettissimi, chiari, affilati nella replica. Certo, beccheremo gli insulti di Luxuria o vedremo la Boldrini intimare di “darci una calmata”, ma finché ci sarà il Popolo della Famiglia le bugie non passeranno (bello vedere all’inizio della puntata i nostri Danilo Bassan, Silvana Oberto e Gianpaolo Furlan, qui sotto la clip di sintesi della battaglia).

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Giudici attenti Mario Adinolfi – 3 Febbraio 2021

Giudici attenti Mario Adinolfi – 3 Febbraio 2021

M5S a parole dice no a Draghi, poi Di Maio apre a “un governo politico”. Stesso schema per Salvini che dice “elezioni” ma poi apre a un governo “che porti l’Italia al voto”. La crisi si gioca qui. Se Di Maio e Salvini dicono no a Draghi il governo Draghi non si fa. Punto. Probabilmente uno dei sta mentendo. Forse tutti e due. Perché il governo Draghi si farà. È un bene? Il Popolo della Famiglia ha fatto netta opposizione alla maggioranza giallorossa, di cui non si ricorda niente di positivo, solo la tragica gestione della pandemia. È bene dunque che Bonafede, Azzolina, Conte e Casalino se ne siano andati a casa.

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Comunicato Stampa – Fallimento della Perini Navi di Viareggio Andrea Brenna – 31 Gennaio 2021

Sul fallimento della Perini Navi di Viareggio, il neoeletto segretario nazionale del Popolo della Famiglia, Andrea Brenna dichiara: L’Articolo numero uno della nostra Costituzione sancisce che l’Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro, ma, assistiamo a politiche di vessazione del lavoro e a fallimenti aziendali figli di un’iniqua tassazione e di garbugli burocratici che trasformano il lavoro in Italia in problema anziché in una risorsa.
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Solo se saremo uniti saremo forti Mirko de Carli – 29 Gennaio 2021

Solo se saremo uniti saremo forti Mirko de Carli – 29 Gennaio 2021

Citare De Gasperi è sempre un modo autorevole per accreditare un pensiero in tempi difficili come questi: l’appello lanciato dallo statista trentino durante il Congresso di Napoli della Democrazia Cristiana del 1953 risulta di estrema attualità e cercherò di spiegarvi perché. Ai tempi del cosiddetto “partito unico dei cattolici” la presenza dei cristiani, nella vita pubblica del paese, era riconoscibile e riconosciuta grazie ad una straordinaria capacità organizzativa, animata da una precisa guida ecclesiale, che si traduceva in consensi elettorali tangibili e maggioritari. Eppure, al termine degli anni di governo della cosiddetta “stagione degasperiana”, il leader cattolico ebbe premura di invitare i vari capicorrente della Dc a non dissipare il patrimonio costruito nel dopoguerra a causa di faide interne personalistiche e animate da semplici necessità di equilibri di potere. Aveva ben chiaro De Gasperi che perdere la straordinaria capacità di sintesi, caratterizzata dalla sua leadership, avrebbe voluto dire dividersi e rendere di conseguenza maggioritaria nel paese l’alternativa comunista.

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