PD, apparenza e sostanza di Mario Adinolfi
Invece di dare risposte ai bisogni profondi delle donne italiane, alla loro dignità, alla tutela del diritto alla maternità, il Pd ritiene che l’urgenza sia trovare un posto da capogruppo a una sottoposta del loro clan pensando che così non verrà letto come ipocrita un gruppo dirigente che ha avuto sempre e solo segretari nazionali maschi, ha solo ministri maschi, solo presidenti di regione maschi. Più in generale il Pd pensa sempre che il suo sia un problema di apparenza, quando invece da troppi anni ormai ha perso di visto la sostanza dei problemi. Una sinistra che non sa più individuare quali siano i veri deboli a cui offrire sostegno è una sinistra che ha perso il senso della sua stessa esistenza e si rassegna a essere votata nei quartieri ricchi del centro storico e ad essere ignorata da chi soffre.
Tutti i banchieri ormai votano Pd, gran parte dei garantiti votano Pd, il Pd è il partito del ceto dominante. Se sei un non garantito, un povero, una famiglia che fa fatica, una giovane che vuole diventare madre sai per certo che dal Pd non riceverai alcun sostegno, alcuna pratica idea per aggredire il tuo disagio. Il Pd, che nella vicenda in questi giorni di attualità crede di risolvere il tema della propria disattenzione al ruolo delle donne con un imbellettamento della guida dei gruppi parlamentari, ritiene sempre che indossare una maschera diversa di volta in volta possa bastare. E a forza d’indossare maschere ha perso completamente il senso della propria identità, della propria ragion d’essere. L’anima non c’è più, caro Enrico Letta. E per questo è essere facili profeti immaginare dove andrà a finire il cacciavite.