Il Popolo della Famiglia vicino agli operatori dello Sci Antonio Panero – 16 Febbraio 2021
Antonio Panero (PdF Cuneo): ” L’ennesimo stop alle stazioni sciistiche ultimo incredibile atto di un Governo da dimenticare per sempre”
“Gli operatori della montagna e tutti i lavoratori delle stazioni sciistiche meritano più rispetto e soprattutto proporzionati indennizzi e ristori per il danno procurato loro in questi mesi”: cosi Antonio Panero, Coordinatore provinciale del Popolo della Famiglia, dopo l’ennesima intempestiva ed irrispettosa decisione relativa alla non riapertura degli impianti da sci fatta all’ultimo minuto e senza alcun adeguato preavviso.
“C’è da rimanere allibiti – continua Panero – da cotanta mancanza di rispetto per i lavoratori del settore e per i cittadini, in balia di decisioni prese forse in base a dati scientifici, ma sicuramente annunciate nella maniera più deleteria per il comparto, con danni evidentissimi per i gestori degli impianti, i lavoratori del settore e di tutto l’indotto: migliaia di famiglie ancora una volta umiliate da una politica incapace di programmare”.
“Non siamo qui certo a contestare l’ovvia attenzione ai bisogni di salute della popolazione” – commenta Mario Campanella, medico e Responsabile Attività Sportive del PdF Cuneo -, quello che ci stupisce è sottolineare (come del resto hanno fatto in maniera bipartisan molti Presidenti di Regione) l’assenza di programmazione nelle decisioni e soprattutto la mancanza di rispetto per i lavoratori della montagna, che attenendosi alle indicazioni del Comitato Tecnico Scientifico avevano approntato tutte le condizioni per riaprire in sicurezza le stazioni”.
“Sottolineo con piacere – conclude Campanella – come moltissimi sciatori abbiano rifiutato il rimborso degli ski-pass per dare un piccolo personale segno di vicinanza alle stazioni sciistiche. Chiediamo al nuovo Governo di dare invece un grande segnale di discontinuità e di sostegno al settore, che deve tornare ad essere occasione di svago e serenità per gli utenti e sopratutto risorsa concreta per la ripresa economica del turismo italiano. Anche perché non si capisce perché ci si possa ammassare come sardine in una metropolitana e non frequentare con le dovute precauzioni le piste all’aria aperta di una stazione sciistica”.