Vittima del cigno nero di Mario Adinolfi – 20 Gennaio 2021

Donald Trump è uscito di scena senza neanche essere in scena, Joe Biden è il nuovo presidente degli Stati Uniti ufficialmente insediato con tanto di Lady Gaga e Jennifer Lopez canterine all’Inauguration Day, a far capire che anche l’establishment del mondo dello spettacolo è ben lieto del cambio della guardia. Biden ha tenuto il solito discorso in cui non ha detto niente, rivolgendo generici inviti all’unità ma guardandosi bene anche solo dal citare il suo predecessore. Trump è il reietto, accusato di essere l’istigatore della rivolta di Capitol Hill, dopo che per mesi il movimento Black Lives Matter aveva messo a ferro e fuoco le città in tutto il Paese. La storia la stanno scrivendo i vincitori ma qui si continua a pensare che la presidenza Trump sarà rimpianta e non solo da noi pro-life. È stato un presidente che ha dato forza alla working class e all’impresa con un tax cut massiccio a inizio presidenza scegliendo una linea fortemente anticinese in politica estera e anche una posizione “pacifista”, puntando a non aprire nuovi fronti di guerra e a ritirarsi da quelli esistenti. Joe Biden è stato per otto anni il vicepresidente del premio Nobel per la Pace, Barack Obama, che insieme al Segretario di Stato Hillary Clinton si è caratterizzato per il sostegno militare e di intelligence alle cosiddette “primavere arabe” con i nemici che erano di volta in volta Gheddafi o Bashar al-Assad. I contingenti americani in terra straniera venivano sempre rinforzati e i rapporti con potenze pericolose come la Corea del Nord portati alla massima tensione. Trump ha scelto invece la via progressiva degli accordi di pace possibili come gli Accordi di Abramo tra Israele e alcuni potenti Stati arabi, che poteva essere esteso fino all’Arabia Saudita. Per Trump i nemici erano la Cina sul fronte commerciale e l’Iran su quello militare per via dei gingilli nucleari in mano a Teheran. Biden come prima decisione è rientrato negli accordi sul nucleare iraniano, Dio non voglia che avesse ragione Trump. Che comunque sarà rimpianto perché la sua presidenza ha avuto tratti grandiosi. Biden ha già deciso di smantellare tutto: la politica sull’immigrazione diventa l’opposta e già si stanno ammassando ai confini decine di migliaia di latinos; ribaltata anche la politica sull’ambiente con l’ingresso rilanciato degli Usa negli accordi di Parigi, stracciati da Trump. Che ha perso le elezioni per via dell’imprevedibile coronavirus, perché in politica ogni tanto compare il cigno nero e non puoi farci niente.