COMUNICATO STAMPA – 09 / 11 / 2020
PdF Padova: “Sono ben altri i motivi di orgoglio per Padova”
«Viviamo in un periodo di grandi difficoltà economiche e sociali, ed invece di preoccuparsi full-time delle reali priorità del paese, Covid in primis, il parlamento trova il tempo per disquisire di un problema inesistente».
Lo dichiara Gianpaolo Furlan, neo presidente del Popolo della Famiglia di Padova, che sostiene con forza le recenti parole pronunciate in televisione dal presidente nazionale del PdF Mario Adinolfi a proposito del DDL Zan.
«Da un punto di vista prettamente statistico» – prosegue Furlan – «sono certamente irrilevanti i numeri che vogliono costruire nell’opinione pubblica l’idea presunta di una “emergenza omofobia” in Italia, e non abbiamo paura di definire in questo senso l’omosessualità come anomalia e la legge Zan figlia dell’idea di uno Stato etico privo di morale: la rieducazione ideologica dei nostri figli noi la rifiutiamo».
Continua il comunicato del Circolo di Padova del PdF «Siamo impegnati con molti amici del Popolo della Famiglia a fare campagna d’informazione in ogni angolo d’Italia per evidenziare la deriva liberticida di una simile proposta di legge. Leggiamo invece sulla stampa locale che è motivo di vanto per la nostra città l’aver dato i natali a questa proposta di legge.
Non ci stiamo: così come non ci stiamo ad essere dipinti come coloro che opponendosi al ddl Zan vogliono riportare l’Italia nel Medioevo.
Siamo contrari a questa proposta di legge che non è solo superflua, ma anche e soprattutto pericolosa per i nostri figli.
L’introduzione in tutte le scuole di una giornata “contro l’omofobia, la lesbofobia, la bifobia e la transfobia” verrà usata come grimaldello per affrontare nelle scuole elementari e medie
argomenti che non sono condivisi e condivisibili (come invece per le Giornate contro la mafia e l’antisemitismo) dalle famiglie, cui per mandato della carta costituzionale è affidato il compito di educare i figli.
È uno dei motivi per cui esiste il Popolo della Famiglia, ben spiegato nel nostro simbolo “NO GENDER NELLE SCUOLE”.
L’aver dato i natali a questa legge non è motivo di vanto per Padova, tutt’altro. Quale sarebbe il vanto di chi vuole perseguire penalmente come discriminatorie differenti concezioni della natura umana,
presenti nella coscienza di tanti Padovani e frutto della radice cristiana di questa città? Chi stabilirà come si può esercitare un dissenso rispetto a quella che potrebbe diventare una legge dello Stato?»
Concludono dal PdF Padova «Questa legge prende origine da una presunta emergenza nazionale, con episodi di violenza ampiamente reclamizzati (come accaduto poco tempo fa in città),
salvo poi dimenticarsene quando vengono riclassificati in semplici risse. Adesso aspettiamo l’opposizione in Senato fare la sua parte, non nascondendosi dietro alle assenze per coprire colpevoli connivenze».
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