Gentilissimi dottor Giordani e professor Lorenzoni, rispettivamente sindaco e vicesindaco del Comune di Padova, vi chiediamo di valutare bene l’ipotesi di acquisto della Palazzina ex-Coni di piazza Azzurri d’Italia, perché a nostro avviso si tratta di un errore, ma soprattutto di uno spreco di denaro per le casse del Comune”.
Le parole del PDF
Queste le parole di Maria Verita Boddi, presidente del Circolo di Padova del Popolo della Famiglia. Il riferimento è il probabile acquisto da parte dell’Amministrazione comunale dello stabile nel quartiere Arcella, per trasferirvi la sede degli uffici periferici dell’anagrafe, e forse il distaccamento della Polizia municipale. “Bloccare quasi 4 milioni di euro dalle casse comunali per spostare alcuni uffici, con funzioni ormai superate come l’emissione di qualche decina l’anno di carte d’identità e documenti vari che possono tranquillamente essere consegnati a domicilio, ci sembra un grave errore. Se l’unica giustificazione è quella del risparmio di 40 mila euro l’anno per l’affitto dei locali per l’attuale sede dell’anagrafe, forse è meglio calcolare a quanti anni di affitto corrisponde la spesa preventivata per l’acquisto e ristrutturazione dello stabile ex-Coni. Fate 2 conti: 100 anni!”.
“Vale la pena?”
Si chiedono dal Circolo di Padova del Popolo della Famiglia: “Vale veramente la pena spendere 4 milioni di euro per una cosa del genere? Non è forse il caso di impegnare questa cifra per la sicurezza dei cittadini, dei commercianti e delle strade/ponti padovani?”. Conclude Maria Verita Boddi, presidente del PdF patavino: “Le risposte urbanistiche per l’Arcella non possono limitarsi ad interventi “di facciata”. Perché all’Arcella non serve avere una sede di quartiere in proprietà, ma piuttosto una visione urbana complessiva per trasformare l’area della città da quartiere satellite in un corpo unico con la città. Da un Sindaco che per tutta la campagna elettorale ha proclamato di abitare a Padova e di amare Padova, è il minimo che possiamo aspettarci. E questo gli chiediamo: non sprecate 4 milioni di euro dei soldi dei Padovani”.