CROCIFISSI E TRIPTORELINA di Mario Adinolfi

Ottima idea, caro Salvini, il crocifisso dappertutto e d’altronde con il rosario sventolato in campagna elettorale e con altre elezioni decisive che si svolgeranno tra meno di dieci mesi, utile dare ai cattolici un po’ di chiacchiere ulteriori.

Attenzione però a quello che farà il tuo governo su un tema concreto, perché dopo gli zero euro alla famiglia nel decreto dignità, ora alla presidenza del Consiglio
guidata da Conte e Spadafora dove fa la sentinella il buon Giorgetti hanno in mano questo documento devastante del Comitato di Bioetica di Palazzo Chigi, che approva l’uso gratuito della triptorelina. I professori della presidenza del Consiglio hanno pronunciato un sì fellone alla richiesta dell’Aifa all’uso di questo farmaco mettendo nero su bianco il loro sì ai capisaldi più scellerati dell’ideologia gender e cioè che un bambino di tre anni può manifestare disforia di genere e che bisogna intervenire con farmaci come appunto quelli a base di triptorelina per bloccarne l’età puberale prima dei dodici anni e predisporre così il bimbo al cambio di sesso. Il delirio è che questo via libera è avvenuto con il voto favorevole di tutti i componenti cattolici del comitato da Francesco D’Agostino a Lucetta Scaraffia, da Bruno Dallapiccola a Mariapia Garavaglia. Un componente non di matrice cattolica come Carlo Petrini ha sentito puzza di bruciato e si è astenuto. Il solo coraggioso e motivato voto contrario è stato di Assuntina Morresi. Ora, benissimo i crocifissi, ma se questo sarà il governo che porterà l’ideologia gender a diventare prassi medica e farmacologica a danno dei bambini, forse davvero vi dovrete andare a nascondere al prossimo sventolio di rosario.