“IL POPOLO DELLA FAMIGLIA” – CIRCOLO DI PADOVA

STATUTO

TITOLO PRIMO
Formazione – Sede – Simbolo – Funzioni – Rapporti

ARTICOLO 1
Formazione del Circolo e dello Statuto, modifiche
Si sono raccolti alcuni tesserati del movimento politico-culturale “il Popolo della Famiglia” (abbreviato in PdF), operante a livello nazionale, che dopo aver sottoscritto un apposito Atto Costitutivo hanno redatto lo Statuto originario. Hanno inoltre provveduto a scegliere il Presidente ed i Consiglieri.
Il presente Statuto sostituisce integralmente lo Statuto precedente, del quale mantiene la sostanza, le indicazioni fondanti ed i principi fondamentali, modificandolo in alcuni punti, come stabilito nell’Assemblea del Circolo di Padova tenuta in data 24 maggio 2018 e riportato dal Verbale della Riunione.
In particolare, sono stati modificati gli articoli 1, 6, 10, 11, 13, 14, 19, 20, 21, 26, 28 , 31, 32, (il 33 eliminato).
Il presente Statuto può essere modificato previa convocazione di apposita Assemblea degli iscritti al Circolo ( che siano o no anche tesserati del PdF Nazionale), resa nota a tutti, con la votazione favorevole della maggioranza degli iscritti presenti (anche per delega). Lo Statuto potrà essere adeguato ad eventuali indicazioni del PdF sulla costituzione dei Circoli a livello nazionale.

ARTICOLO 2
Sede
Il Circolo ha provvisoriamente sede nell’abitazione del Presidente. È possibile variare la sede del Circolo con deliberazione del Consiglio del Circolo, senza altre modifiche allo Statuto stesso.

ARTICOLO 3
Simbolo
Il simbolo del Circolo, in quanto articolazione territoriale, è quello del movimento politico nazionale: un campo blu con al centro la scritta “il popolo della famiglia” in bianco, sovrastata nell’arco alto della circonferenza dalla scritta più piccola in rosa “no gender nelle scuole”, mentre nell’arco basso campeggiano quattro figure disegnate, rappresentanti un papà e una mamma che tengono per mano un figlio maschio e una figlia femmina. L’uso del simbolo dovrà essere comunque sempre subordinato all’autorizzazione del PdF Nazionale.

ARTICOLO 4
Definizione
Il Circolo di Padova del PdF è una associazione politica e culturale, non riconosciuta ai sensi dell’art. 36 del codice civile e seguenti, non avente scopo di lucro, espressione del principio costituzionale della libertà di associazione prevista dall’art. 18 della Costituzione, ha durata illimitata ed è aperta a tutti i cittadini secondo le regole del presente Statuto.
L’attività del Circolo è disciplinata primariamente dallo Statuto e secondariamente dai Regola­menti Interni; esso è riferimento per i singoli aderenti, che si coordinano per fare gli interessi della comunità e del PdF; è messo a disposizione di tutti i soci del Circolo.

ARTICOLO 5
Funzioni del Circolo
1) Culturale:
a) promuovere la diffusione e l’approfondimento di tutti i principi costituzionali ed in partico­lare quelli sulla vita, la famiglia, la formazione (ex art. 29 Cost. e seguenti), la libertà religiosa (ex art. 19 Cost.) e di espressione ( ex art. 21 Cost.), il diritto universale a nascere e a vivere;
b) conoscere, diffondere e favorire l’introduzione della Dottrina Sociale della Chiesa nei rapporti sociali ed economici ed i valori interconfessionali comuni;
c) analizzare, sviluppare e far conoscere le tematiche legate alla famiglia, ai principi non negoziabili ed alla legge naturale, oltre alle tematiche che emergono in ambito locale.
2) Politica:
a) supportare il PdF territoriale/nazionale, al quale comunica le attività svolte sul territorio;
b) supportare un allargamento del PdF, prioritariamente (ma non esclusivamente) nell’area di Padova, a partire dal tesseramento nazionale;
c) conoscere ed aggregare i simpatizzanti favorendo in ogni modo il tesseramento nazionale;
d) favorire il lancio di progetti e servizi erogati dal PdF nei confronti dell’intera cittadinanza, dei tesserati del PdF, dei componenti dello stesso Circolo;
e) coordinare l’impegno politico-culturale degli iscritti e raccogliere, grazie all’impegno comune, risorse;
f) integrare la formazione politica in generale e del PdF in particolare;
g) integrare per gli iscritti l’informazione riguardante la politica del PdF e le attività del Circolo;
h) supportare singoli soggetti, attività, associazioni, che allo stesso movimento Popolo della Famiglia forniscono contributo.

ARTICOLO 6
Rapporti con il movimento politico nazionale “il Popolo della Famiglia”
A salvaguardia della libertà espressiva e associativa di ogni tesserato, garantita dalle indicazioni del movimento, il circolo non ha, ne’ può avere, carattere esclusivo territoriale, ne’ in senso limitativo di aderenti, ne’ quale unica rappresentanza del territorio di riferimento.
Il Circolo di Padova si interfaccerà con il movimento politico-culturale PdF sulla base delle regole che quest’ultimo assumerà sui rapporti e sull’organizzazione delle articolazioni periferiche, impegnandosi sin d’ora ad adeguare il presente Statuto per una coerente adesione.
Saranno comunicate al Coordinamento Nazionale del Popolo della Famiglia, tramite e-mail, la sede e le attività svolte: politiche, istituzionali, formative; gli incarichi attribuiti, che dovranno decadere nel caso pervenga dal PdF, anche in fase successiva, il mancato gradimento.
Per i candidati al Consiglio Direttivo del Circolo e per chiunque voglia candidarsi alle elezioni (amministrative, regionali e/o politiche) nel predetto movimento, condizione preliminare necessaria è quella di essere tesserati con procedura Nazionale ed iscritti al Circolo PdF “Padova” da almeno 18 mesi, previa approvazione (a pena di nullità) da parte del PdF nazionale.

TITOLO SECONDO
Aspetto economico e finanziario

ARTICOLO 7
Autonomia economica
Il Circolo ha autonomia gestionale ed amministrativa assolutamente distinta da quella del movimento politico PdF; distingue le proprie attività in gestionali, culturali e politiche.
Allo scopo di garantirsi questa autonomia, il Circolo provvede a raccogliere quote di adesione ed ulteriori contributi da e per manifestazioni, attività, eventi e altre attività connesse, da utilizzarsi per la gestione ordinaria secondo le presenti regole; tali fondi e gli acquisti registrati di beni mobili costituiscono il Fondo Comune del Circolo. Di questo Fondo dovrà essere tenuta apposita registrazione interna di ogni entrata ed uscita.

ARTICOLO 8
Contributi personali dei Soci
Il Circolo può accettare singoli beni e servizi messi a disposizione dai Soci a titolo di contributo personale (da annotare in apposito Registro); tali beni saranno restituiti immediatamente su semplice richiesta. In alternativa, previo accordo, è possibile con delibera del Consiglio il rimborso dei beni al Socio; in questo caso il bene entra nel patrimonio del Circolo.

ARTICOLO 9
Patrimonio
Il patrimonio del Circolo è costituito dai beni immobili e/o mobili ad esso, per qualsiasi titolo, pervenuti; vanno annotati in apposito Registro.

ARTICOLO 10
Mezzi finanziari
I proventi del Circolo sono costituiti:
a) dalle quote degli associati al Circolo e dalla parte spettante del Tesseramento Nazionale (quando prevista)
b) da elargizioni straordinarie fatte da Soci, da Enti e da Terzi come contributo per le attività culturali del Circolo;
c) da fondi erogati dal PdF Nazionale per l’attività politica;
d) dalle entrate derivanti da alcune attività intrinseche agli obiettivi del Circolo.
Contributi liberi a titolo diverso da parte di esterni (non Soci), quali quelle per attività e manifestazioni di carattere politico, non saranno accettati ma saranno indirizzati e registrati direttamente dal movimento PdF territoriale o nazionale.
L’esercizio sociale si chiude al trentuno dicembre di ogni anno. Alla fine di ogni esercizio verranno predisposti il bilancio consuntivo e quello preventivo dell’esercizio successivo.
È vietato distribuire, anche in modo indiretto, utili e/o avanzi di gestione, nonché fondi e/o capitale, durante la vita del Circolo, salvo che ciò non sia imposto dalla legge. Eventuali utili e/o avanzi di gestione verranno impiegati per la realizzazione delle attività associative.

TITOLO TERZO
Soci e Struttura del Circolo

ARTICOLO 11
Frequentatori del Circolo
Il Circolo è frequentato dai Soci e dai Simpatizzanti che desiderano partecipare alla vita associativa, secondo una delle seguenti categorie di appartenenza:
a) Socio Ordinario: sono persone tesserate al Circolo di Padova, siano essi già tesserati al PdF nazionale o meno; il socio ordinario ha diritto di voto, se in regola con la quota associativa del Circolo di Padova ed iscritto da almeno 12 mesi.
b) Simpatizzante: persone non iscritte al Circolo, che forniscono i loro dati per ricevere e propagare informazioni sul movimento e partecipare alle iniziative; possono partecipare alle riunioni del Circolo su invito, senza diritto di voto.
I Soci Ordinari possono portare alla frequentazione del Circolo anche degli ospiti, per i quali assumono essi stessi la responsabilità; in questo caso devono darne comunicazione preventiva al Consiglio ed esserne autorizzati dal Presidente.
I Soci Ordinari saranno inseriti in un Elenco dei Soci Iscritti al Circolo di Padova. I Simpatizzanti saranno inseriti in un Elenco Simpatizzanti del Circolo di Padova.

ARTICOLO 12
Limiti per l’ammissione
Possono divenire Soci tutti coloro che desiderano farne parte e che dichiarino di riconoscersi nei principi, valori, finalità, metodi e scopi/fini indicati nel presente Statuto.
Non possono essere Soci del Circolo appartenenti(1) a partiti politici(2), alla massoneria(3) e/o ad organizzazioni(2) che propagandano principi contrari a quelli da noi difesi e sopra riportati.

ARTICOLO 13
Modalità per l’ammissione
L’ammissione del nuovo Socio è deliberata dal Consiglio del Circolo (con massima libertà di forma, insindacabilmente ed inappellabilmente) su domanda del richiedente indirizzata al Presidente.(4) Una volta che la domanda di ammissione sia stata deliberata dal Consiglio, ne darà comunicazione al candidato Socio; il nuovo Socio dovrà regolarizzare il versamento della relativa quota entro e non oltre 30 (trenta) giorni dalla comunicazione allo stesso e verrà iscritto nell’Elenco dei Soci.

ARTICOLO 14
Diritti e doveri degli iscritti e perdita della qualità di Socio
Il Socio Ordinario viene iscritto a tempo indeterminato e lo obbliga al versamento della quota nei termini e nell’ammontare previsti. L’iscritto moroso nel versamento della quota annuale non può intervenire ed esercitare il diritto di voto e potrà essere espulso dal Circolo.
I Soci hanno il diritto di partecipare all’attività del Circolo, di contribuire alla determinazione della linea politica e di concorrere all’elezione degli organi statutari.
I Soci possono accedere alle cariche del Circolo solo se sono iscritti (tesserati) al Circolo almeno da
18 mesi e possono essere candidati alle elezioni politiche e/o amministrative solo se sono anche
Tesserati al PdF Nazionale.
Ogni Socio è tenuto all’osservanza dello Statuto, dei Regolamenti e dei deliberati degli organi statutari, deve concorrere alla loro attuazione, a quella del programma e della linea politica del Circolo, nonché provvedere al versamento della quota stabilita. In particolare è tenuto a:
a) partecipare attivamente alla vita del Circolo, assolvendo i compiti affidatigli;
b) svolgere una costante azione di presenza politica negli ambienti nei quali vive e opera;
c) garantire l’unità operativa del Circolo ed astenersi da ogni azione e da ogni atteggiamento che possa essere di nocumento al Circolo ed al movimento “Popolo della Famiglia”;
d) tenere nei confronti degli altri Soci un comportamento improntato al rispetto della dignità e della personalità di ciascuno;
e) rispettare le norme di convivenza democratica ed i diritti delle minoranze;
f) tenere un’irreprensibile condotta morale e politica.
g) la quota versata è intrasmissibile e non rivalutabile.
La qualità di Socio si perde per: morte, dimissioni, morosità ed espulsione.

ARTICOLO 15
Dimissioni
Il Circolo vincola il Socio annualmente. Il Socio che intende dimettersi deve darne comunicazione scritta al Presidente del Circolo che, a sua volta, deve inoltrare copia al PdF Nazionale. Egli è comunque tenuto al versamento della quota dell’anno in corso.

ARTICOLO 16
Morosità
Il Socio moroso è richiamato per iscritto dal Consiglio del Circolo al pagamento delle quote dovute entro un termine fissato, trascorso inutilmente il quale, il Consiglio può dichiarare cessato il rapporto del Socio con il Circolo.
ARTICOLO 17
Provvedimenti disciplinari: sospensione temporanea ed espulsione
Il Socio che per qualsiasi motivo non venga considerato idoneo,(5) è passibile dei seguenti provvedimenti disciplinari, disposti insindacabilmente ed inappellabilmente dal Consiglio del Circolo e/o dal PdF Nazionale:
a) ammonizione/richiamo;
b) sospensione temporanea, che consiste nel privare uno e/o più Soci, per un determinato periodo di tempo, dei diritti inerenti alla sua/loro qualifica (a titolo esemplificativo non esaustivo, potrebbe subire una sospensione il Socio che sia coinvolto in indagini giudiziarie a suo carico, in attesa di conoscere l’esito degli accertamenti stessi);
c) espulsione, che consiste nell’escludere uno e/o più Soci dal Circolo (a titolo esemplificativo non esaustivo, può essere espulso il Socio che si renda indegno per cattiva condotta e/o sia riconosciuto responsabile del delitto non colposo punibile con la reclusione; ovvero fomenti dissidi tra i Soci, turbi l’ordine del Circolo e/o comprometta la dignità dello stesso; ovvero agisca in modo nocivo e contrario agli scopi del Circolo; ovvero si ponga in contrasto con i requisiti richiesti per l’ammissione al Circolo);
L’assunzione dei provvedimenti disciplinari è comunque subordinata inderogabilmente ed insindacabilmente alla approvazione da parte del PdF Nazionale.

TITOLO QUARTO
Organi Sociali

ARTICOLO 18
Organi sociali
Sono organi dell’Associazione:
– L’Assemblea dei Soci;
– Il Presidente;
– Il Segretario;
– Il Tesoriere;
– Il Vicepresidente;
– Il Consiglio del Circolo.

ARTICOLO 19
L’Assemblea dei Soci: prerogative , convocazione e validità
L’Assemblea è costituita dall’insieme di tutti gli iscritti all’Elenco dei Soci, ed ha le seguenti prerogative:
– vara le linee politiche del Circolo;
– approva lo Statuto ed eventuali variazioni dello stesso;
– elegge ogni tre anni il Presidente ed i componenti del Consiglio del Circolo.
L’Assemblea può essere Ordinaria o Straordinaria. E’ Straordinaria quella convocata per la modifica dello statuto e lo scioglimento dell’associazione. E’ Ordinaria in tutti gli altri casi.
Le Assemblee Ordinarie dei Soci saranno convocate minimo una volta all’anno, con almeno 8 (otto) giorni di preavviso, tramite avviso esposto nei locali del Circolo ed e-mail. L’avviso deve contenere il giorno, il luogo (che non è necessario coincida con la sede, ma che deve essere comunque nel Comune in cui vi è la sede) e l’ora della convocazione, nonché l’ordine del giorno.
La convocazione dell’Assemblea Straordinaria dei Soci segue la stessa procedura di quella Ordinaria.
L’assemblea Ordinaria è regolarmente costituita in prima convocazione se è presente la maggioranza (metà più uno ) degli iscritti aventi diritto di voto; in seconda convocazione, da tenersi eventualmente anche nello stesso giorno, qualunque sia il numero dei presenti, in proprio o in delega ( massimo una per ciascun socio ).
Le deliberazioni dell’assemblea sono prese in prima convocazione a maggioranza di voti e con la presenza di almeno la metà più uno degli associati. In seconda convocazione le deliberazioni sono valide qualunque sia il numero degli intervenuti.
L’assemblea Straordinaria approva eventuali modifiche allo statuto con la presenza di almeno la metà più uno dei soci e con decisione deliberata a maggioranza dei presenti; scioglie l’associazione e ne devolve il patrimonio col voto favorevole di 3/4 dei soci.

ARTICOLO 20
L’Assemblea dei Soci: composizione
L’Assemblea è composta dai Soci iscritti nell’Elenco dei Soci Iscritti al Circolo di Padova da almeno 12 mesi, che siano in regola con le quote associative (anche relative agli anni pregressi). In caso di assenza il Socio può farsi rappresentare nell’Assemblea da un altro Socio tramite delega scritta. Ogni Socio non può rappresentare più di un Socio assente.

ARTICOLO 21
L’Assemblea dei Soci: determinazioni
Le deliberazioni assembleari vincolano tutti i Soci e gli Organi e possono essere anche sottoposte (a discrezione del Presidente del Circolo) all’approvazione del PdF nazionale; la sua negazione comporta la nullità, l’invalidità e l’inefficacia della deliberazione. (6)
Il Presidente del Circolo, può quindi insindacabilmente ed inappellabilmente demandare la decisione di una determinazione o deliberazione dell’Assemblea dei Soci al PdF Nazionale.

ARTICOLO 22
Il Presidente
a) è eletto dall’Assemblea dei Soci ogni tre anni, assieme ai Membri del Consiglio;
b) tutela il Circolo, ne sorveglia le attività;
c) rappresenta il Circolo all’interno del Movimento PdF e ne garantisce la trasparenza;
d) garantisce il rispetto delle indicazioni del PdF Nazionale da parte di tutti i membri del Circolo;
e) garantisce l’informazione al Coordinamento del PdF, dando comunicazione sugli aspetti politici e organizzativi rilevanti;
f) tiene traccia degli iscritti, dei simpatizzanti, dei dirigenti e del relativo aggiornamento, tramite l’Elenco dei Soci Iscritti al Circolo di Padova e l’Elenco dei Simpatizzanti del Circolo di Padova;
g) convoca e presiede il Consiglio del Circolo e l’Assemblea dei Soci, ne esegue le deliberazioni.
Per raggiungere questi obbiettivi il Presidente agisce in prima persona e lancia i progetti e i servizi permanenti, che devono essere approvati dalla maggioranza del Consiglio (4/7).
Il Presidente può essere rimosso su sfiducia richiesta da almeno 2/3 degli elettori. In tal caso si procede a nuove elezioni di tutti gli incarichi.
Se il Presidente si dimette subentra il primo dei non eletti, a parità di voti il più anziano.
Il Presidente deve essere accettato dal Coordinamento Nazionale del Popolo della Famiglia, e decadrà automaticamente nel caso pervenga dal PdF Nazionale, anche in fase successiva, il mancato gradimento.

ARTICOLO 23
Il Vice-Presidente
Il Vice-Presidente è nominato dal Presidente tra i Consiglieri (compresi Segretario e Tesoriere) e lo sostituisce quando è impossibilitato a svolgere le sue funzioni. Al Vice-Presidente possono essere assegnate dal Presidente (con facoltà di revoca) deleghe specifiche.

ARTICOLO 24
Il Segretario
a) redige i verbali delle Assemblee e del Consiglio del Circolo;
b) aggiorna e custodisce i Registri con i Verbali delle riunioni dell’Assemblea e del Consiglio del Circolo;
c) conserva e tiene in ordine la corrispondenza;
d) adempie ad ogni altra funzione a lui attribuita dal Presidente.
Il Segretario è nominato dal Presidente tra i Consiglieri del Circolo e decade con il decadere del Consiglio del Circolo.
Al Segretario possono essere assegnate dal Presidente (che ne mantiene la facoltà di revoca) deleghe specifiche a singoli atti e/o attività.

ARTICOLO 25
Il Tesoriere
a) Tiene la contabilità e la cassa del Circolo;
b) è responsabile della parte finanziaria del Circolo e lo rappresenta a livello fiscale;
c) riferisce al Consiglio di Circolo, ogni volta ne sia fatta richiesta, sulla situazione di cassa;
d) consegna i fondi approvati dal Consiglio al responsabile di progetto o servizio e, quando gli vengono richiesti, i fondi necessari al Presidente ma, prima di farlo, deve essere informato su come verranno spesi;
e) cura la riscossione delle quote associative, svolge le pratiche relative ai soci morosi e ne fornisce l’elenco al Consiglio del Circolo;
f) prepara il conto consuntivo e quello preventivo; il bilancio del Circolo (sia preventivo che consuntivo) deve essere approvato dal Consiglio a maggioranza e viene reso noto ai Soci con la eventuale quota di iscrizione annuale.
g) cura l’inventario del patrimonio sociale, compila e conserva il Registro del Circolo dove sono indicati i beni del fondo comune, i contributi personali, il patrimonio e quanto altro finanziariamente rilevante.
Il Presidente può delegare il tesoriere per le spese di minimo importo con limite stabilito dal Consiglio, ma deve essere informato di ogni movimento finanziario.
Il Tesoriere è nominato dal Presidente tra i Consiglieri del Circolo, con durata triennale e decade con il decadere del Consiglio del Circolo. Al Tesoriere possono essere assegnate dal Presidente (che ne mantiene la facoltà di revoca) deleghe specifiche a singoli atti e/o attività.

ARTICOLO 26
Il Consiglio del Circolo
a) È composto dal Presidente, che indice e presiede le riunioni, e da 6 (sei) Consiglieri; tra i consiglieri vengono scelti il Vice-Presidente, il Segretario ed il Tesoriere;
b) i Consiglieri sono eletti insieme al Presidente ogni tre anni tra i Soci del Circolo. Il Consiglio in carica organizza le elezioni;
c) tutte le persone facenti parte del Consiglio devono essere tesserate da almeno 18 mesi e in regola con la quota di iscrizione; in caso contrario la carica decade automaticamente.
d) se un Consigliere si dimette subentra il primo dei non eletti, a parità di voti il più anziano; in mancanza di non eletti viene nominato dal Presidente e resta in carica fino alla scadenza del Consiglio;
e) le sedute del Consiglio del Circolo sono valide quando sono presenti i 2/3 dei componenti del Consiglio; ogni Consigliere può farsi rappresentare da un altro Consigliere tramite delega scritta, comunicabile al Consiglio anche via e-mail. Ogni consigliere può ricevere una sola delega.
f) le delibere sono prese a maggioranza semplice dei presenti, sia fisicamente che per delega;
g) le riunioni del Consiglio sono convocate dal Presidente a mezzo di avviso inviato ai componenti all’indirizzo di posta elettronica dagli stessi comunicato, o con altro strumento idoneo a dare conoscenza della riunione;
h) i Consiglieri possono assumere in delega dal Presidente specifiche mansioni e si adoperano per far funzionare il Circolo stesso riguardo l’organizzazione, gli strumenti e le risorse necessarie alle attività del Circolo.
i) il Consiglio, che deve essere informato dal Presidente almeno ogni tre mesi sullo sviluppo delle attività del Circolo, garantisce l’informazione ai Soci e può approvare regole specifiche di funzionamento organizzativo, elettivo e amministrativo non in contrasto con lo Statuto.
l) Un componente del Consiglio del Circolo può venire rimosso, qualunque sia il ruolo che riveste, per le seguenti motivazioni: perdita dei requisiti necessari, palesi indegnità o gravi impedimenti di ordine psicologico, prolungate ed ingiustificate assenze dalle riunioni del Consiglio con limite minimo al 50%, atteggiamenti gravi contrari al Circolo stesso o ai suoi componenti. La rimozione può avvenire solo attraverso votazione esplicita e all’unanimità di tutti gli altri componenti del Consiglio del Circolo. In questo caso il Presidete ha facoltà di nominare un sostituto che resterà in carica fino alla scadenza del Consiglio.

ARTICOLO 27
Funzioni del Consiglio
Spetta al Consiglio del Circolo la gestione ordinaria del Circolo. In particolare:
a) Cura le delibere dell’Assemblea dei Soci;
b) stabilisce le quote associative;
c) adotta provvedimenti per l’osservanza delle norme contenute nello Statuto;
d) redige i Regolamenti;
e) delibera sulle domande di ammissione dei nuovi Soci;
f) stabilisce le date per le Assemblee dei Soci e convoca le Assemblee straordinarie quando lo reputi necessario o quando ne sia fatta richiesta dai Soci;
g) cura il sostegno e la divulgazione delle iniziative del Circolo;
h) elabora le modifiche allo Statuto.

TITOLO QUINTO
Servizi e Progetti

ARTICOLO 28
Progetti e Servizi
Il circolo promuove e patrocina progetti ed eroga servizi permanenti, che sono attività puntuali svolte da gruppi ristretti di soci e simpatizzanti.
Devono avere obiettivi specifici, ragionevolmente raggiungibili e devono essere svolti con una adeguata organizzazione interna, con una chiara assegnazione dei ruoli e dei compiti.
⁃ I progetti ed i servizi sono proposti da un socio o da un simpatizzante, che li definisce e li sottopone al Presidente;
⁃ Il Presidente deve affermare che rispettano lo Statuto; che sono coerenti con gli obiettivi e le indicazioni del PdF Nazionale o porre il veto;
⁃ il Tesoriere deve affermare che il Circolo dispone dei mezzi necessari ad erogarli;
⁃ sono sottoposti al Consiglio, che ne delibera l’accettazione (o li respinge);
⁃ l’approvazione deve essere a maggioranza e può essere ritirata in ogni momento.(6)(7)

ARTICOLO 29
I Progetti
I Progetti sono singole attività politiche o culturali, eventualmente interconnessi con altri obiettivi o progetti, con:
– vincoli temporali per il loro completamento;
– vincoli economici per il loro sviluppo.
Il Presidente nomina il Gestore del Progetto (GP) che lo segue e ne comunica i risultati.

ARTICOLO 30
I Servizi Permanenti
I Servizi Permanenti, distinti in gestionali e politici di supporto al PdF, devono essere economicamente sostenibili nel tempo; sono attività svolte da gruppi ristretti di soci e simpatizzanti in via permanente allo scopo di migliorare la gestione del Circolo e la società con cui soci e simpatizzanti si trovano ad interagire e per supportare il PdF Nazionale.
Il Presidente nomina il Gestore del Servizio (GS) che lo segue e ne comunica i risultati.

NORME TRANSITORIE E FINALI

ARTICOLO 31
Scioglimento
Il Circolo può essere sciolto solo in Assemblea Straordinaria dei Soci con votazione a maggioranza dei 3/4 dei Soci, e l’Associazione ha l’obbligo di devolvere il patrimonio dell’Ente ad altra Associazione con finalità analoghe o ai fini di pubblica utilità, sentito l’organismo di controllo di cui all’art. 3, comma 190, della legge 23 dicembre 1996 nr. 662 e salvo diversa destinazione imposta dalla legge.
Può altresi‘ venire sciolto su decisione del PdF Nazionale.

ARTICOLO 32
Norme aggiuntive e finali
Particolari norme aggiuntive potranno essere inserite nello Statuto del Circolo anche in un secondo tempo, qualora siano state approvate dall’Assemblea dei Soci.
Per quanto non espressamente previsto nel presente Statuto, si fa rinvio alle norme del codice civile e delle altre leggi vigenti in materia di associazioni.

NOTE

(1) si intendono anche soggetti che siano e/o appaiano e/o vengano percepiti essere, ad insindacabile ed inappellabile giudizio del Consiglio del Circolo e/o dei Garanti Nazionali de “Il Popolo della Famiglia”, coinvolti in qualche modo nei gruppi e/o categorie indicati.

(2) ovvero candidato e/o componente e/o socio e/o associato e/o membro e/o affiliato e/o sostenitore e/o simpatizzante e/o gravitante di associazioni e/o movimenti e/o partiti e/o enti privati e/o pubblici in genere che direttamente e/o indirettamente contrastino e/o ostacolino i principi, valori, finalità, metodi e scopi/fini del Circolo di Padova e del PdF Nazionale.

(3) ovvero candidato e/o componente e/o socio e/o associato e/o membro e/o affiliato e/o sostenitore e/o simpatizzante e/o gravitante di logge e/o associazioni e/o movimenti e/o partiti e/o enti privati e/o pubblici in genere direttamente e/o indirettamente massonici e/o di matrice massonica;

(4) la domanda deve avere la dichiarazione dell’aspirante Socio di condividere le finalità dell’associazione, di conoscere ed accettare senza riserva alcuna lo Statuto ed i Regolamenti Interni, di presa visione dell’informativa relativa alla privacy e di consentire il trattamento dei suoi dati personali quand’anche sensibili. Se a richiedere l’ammissione al Circolo fosse una persona minorenne, la domanda di iscrizione dovrà essere controfirmata dall’esercente la responsabilità genitoriale, ovvero tutore o curatore.

(5) ad esempio non esaustivo: che non viene riconosciuto nei principi associativi e/o contravviene alle norme costitutive e/o statutarie e/o che ostacola l’attuazione e/o il raggiungimento degli scopi/fini associativi e/o infrange ripetutamente le norme Statutarie e/o i Regolamenti.

(6) si specifica che le determinazioni e/o deliberazioni dell’Assemblea, aventi direttamente e/o indirettamente carattere e/o natura politico/a, sono inderogabilmente, insindacabilmente ed inappellabilmente soggette all’approvazione dei Garanti Nazionali del PdF; la negazione dell’approvazione della determina e/o delibera da parte dei Garanti Nazionali del “Popolo della Famiglia” comporta la nullità, l’invalidità e l’inefficacia della medesima. Il PdF Nazionale ha facoltà di avocare a sé qualsiasi determina e/o delibera di competenza dell’Assemblea dei Soci, avente direttamente e/o indirettamente carattere politico; la relativa decisione assunta dal PdF Nazionale vincola a tutti gli effetti il Circolo ed i suoi organi, così come fosse stata deliberata dall’Assemblea dei Soci.

(7) La maggioranza del 50%+1 dei Componenti, compresi gli assenti, che hanno facoltà di voto per delega, ovvero 4/7 dei componenti del Consiglio (Presidente e 6 Consiglieri eletti). In caso che il numero totale dei componenti sia pari, il voto del Presidente ha valore doppio. Anche l’eventuale ritiro dell’approvazione avrà la stessa procedura.

24 maggio 2018